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Economia in Liguria

Agricoltura

LiguriaLa morfologia territoriale ligure condiziona pesantemente la natura delle produzioni agricole e quindi l'utilizzo stesso della terra, limitato alla costa e poche regioni dell'entroterra.

Un caso tipico è quello delle Cinque Terre, dove si è sviluppata l'arte di costruzione dei muri a secco, grazie ai quali si è costituito il tipico terrazzamento ligure, base delle coltivazioni rivierasche.

Si producono frutta, olive, e soprattutto fiori. La coltivazione floreale (più sviluppata nella Riviera di Ponente) corrisponde a circa metà dell'intera produzione nazionale; a questo si deve il fatto che l'A10 sia stata battezzata "Autostrada dei fiori".

L'agricoltura prevede per la maggior parte una produzione ortofrutticola (tradizionale), olivicoltura (specie nelle zone di Leivi, Lavagna e Sestri Levante) e alberi da frutta (limoni, pesche, albicocche) e viticoltura (Moscato bianco, il Ciliegiolo, la Bianchetta Genovese e Vermentino). La maggior parte di produzione vinicola si concentra nella provincia spezzina dove i principali vitigni sono sangiovese, ciliegiolo e canaiolo per le uve nere, bosco, albarola, trebbiano e vermentino per le uve bianche.

Significativo è l'esempio che fornisce il distretto della Val di Vara, in cui si è potenziata la pratica di agricoltura biologica, fino a divenire la quasi totalità della produzione locale, tanto da conferire l'appellativo di "Valle del Biologico". Qui è molto fiorente la zootecnica, allevamento bovino al pascolo sia da carne che da latte.

Unica in tutta la Liguria per espansione è la piana di Albenga, diventata il punto di maggiore produzione agricola. Famosa nei secoli passati per la produzione della canapa, oggi troviamo come maggiori e più tipiche produzioni troviamo il basilico, il cuor di bue, l'asparago violetto, il carciofo e le trombette. Oltre a questi la piana di Albenga produce molte aromatiche in vaso, insieme a coltivazioni floreali quali ciclamini, stella di Natale e Margherita.

Industria

In Liguria hanno sede alcuni tra i più importanti centri produttivi industriali nazionali soprattutto nel settore della meccanica e della cantieristica. Tra i principali vi sono:

* Finmeccanica: Ansaldo a Genova e Oto Melara alla Spezia
* Fincantieri: Cantiere navale del Muggiano (SP), Cantiere navale di Riva Trigoso e Cantiere navale di Sestri Ponente (GE)
* Termomeccanica alla Spezia.

Naturalmente alla presenza di tali centri produttivi consegue una miriade di attività imprenditoriali ed artigianali dell'indotto cantieristico e meccanico.

Tuttavia le criticità economiche liguri sono da addebitarsi principalmente al fatto che il comparto industriale, tradizionalmente a partecipazione pubblica, che aveva dominato l'economia ligure fino agli anni settanta, è entrato in crisi, lasciando al contempo una significativa eredità negativa in termini di impatto ambientale. Gli spazi ristretti rendono inoltre difficile l'espansione dei porti. La scarsità numerica della popolazione contribuisce alle difficoltà legate alla ripresa. Infine, sebbene la regione possa vantare una ricchezza diffusa abbastanza importante, molti capitali sono oggi dirottati su rendite o trasferiti nel vicino Principato di Monaco.

I settori industriali ad alta tecnologia sono una delle poche realtà emergenti dell'economia della regione. In tal senso è stato costituito alla Spezia il distretto nautico, una realtà settoriale in espansione, che ha visto la necessità di aggregare in un unico distretto le realtà produttive in materia di nautica da diporto.

Nei comuni montani, maggiormente in Val Fontanabuona, è molto fiorente e redditizia l'estrazione e la lavorazione dell'ardesia, chiamata la pietra nera, esportando prodotti (tra i più richiesti i biliardi) in tutta Italia ed in Europa conquistando quasi interamente il settore ardesiaco. Altre attività presenti nelle vallate genovesi sono dedite alle lavorazioni della plastica, del legno e della carta. Ad Albissola Marina e Albisola Superiore, caratteristica e tipica è la lavorazione della ceramica, dove piccole e medie attività locali adempiono alla produzione e alla vendita diretta di tali oggetti della pregiata e antica materia.

Tra le regioni la Liguria è al 19º posto in Italia per produzione lorda di energia idroelettrica (187,2 GWh), all'11º posto per la produzione di energia termoelettrica (11.227,5 GWh), al 9º per l'energia eolica (8,4 GWh) ed al 17º posto da biomasse (45,4 GWh).

Le centrali termoelettriche presenti nel territorio sono:

* A Genova sorge un impianto di produzione termoelettrica, situato all'interno del porto della città, tra il molo San Giorgio ed il molo ex Idroscalo ed attualmente in concessione all'ENEL, capace di produrre circa 300 MegaWatt di potenza con combustione ad olio/carbone.
* Alla Spezia è presente la centrale termoelettrica ENEL "Eugenio Montale" , un impianto con in esercizio un solo gruppo termoelettrico tradizionale policombustibile, per una potenza complessiva di circa 1300 MegaWatt.
* A Vado Ligure è presente una centrale termoelettrica Tirreno Power S.p.a. in cui sono operative due unità con combustione ad olio/carbone per una produzione di circa 660 MegaWatt.

n Liguria c'è una continua ricerca di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili:

* A Varese Ligure (SP) è presente la più potente centrale elettrica eolica in Italia, un impianto che genera una potenza di circa 6,5 GigaWatt l'anno[25].
* A Bergeggi (SV) sono state realizzate alcune centrali fotovoltaiche connesse con un parco mezzi (auto, moto, pulmini e biciclette) a propulsione elettrica;
* A Mendatica (IM) è in fase di recupero un vecchio mulino sul torrente Arroscia per la produzione di energia idroelettrica;
* A Sesta Godano (SP) è attiva la centrale idroelettrica in località Ponte Margherita.

Sul Golfo della Spezia si affaccia l'unico impianto di rigassificazione del gas naturale liquefatto (GNL) attualmente attivo in Italia, il rigassificatore di Panigaglia. L'impianto spezzino, di proprietà della GNL Italia, ha capacità di 2 Gm³/anno ed è situato in una baia sulla costa ponentina del golfo, nel territorio comunale di Porto Venere.

La proprietà, nel giugno 2007, ha presentato un progetto di riammodernamento dell'impianto che prevede, tra l'altro, di aumentare la capacità produttiva dell'impianto stesso più del doppio della capacità attuale, sollevando enormi polemiche sul territorio e manifestazioni degli abitanti. Al settembre 2007, tutti i comuni del golfo spezzino (Lerici, La Spezia e Porto Venere) si sono dichiarati contrari a qualsiasi ipotesi di ampliamento dell'impianto.

Turismo

Il turismo è una delle attività economicamente più rilevanti per la Liguria. Il clima mite, i paesaggi rinomati come Portofino, le Cinque Terre o Porto Venere, la diversificazione delle offerte e la qualità dei servizi attirano turisti sia dall'Italia che dall'estero.

La maggior parte dei flussi turistici avvengono nella stagione estiva, in cui è possibile usufruire e godere degli innumerevoli chilometri di spiagge e di servizi balneari. Il turismo di massa (che fa sì che in estate la regione arrivi a triplicare la propria popolazione) ha causato notevoli danni ambientali, come la cementificazione delle coste (fenomeno noto in Liguria come rapallizzazione, da Rapallo, uno dei luoghi turistici tradizionali).

Tuttavia in Liguria è possibile trovare, oltre al classico turismo stagionale, proposte tra le più disparate, come il pescaturismo o l'agriturismo, ovvero forme di soggiorno in cui è possibile contribuire all'attività di pesca o agricola insieme a gente del mestiere. Il turismo in Liguria offre molte possibilità culturali, sia estemporanee (mostre, convegni, festival e feste), sia la visita dei borghi e dei luoghi storici della regione.

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