Un ormone potrebbe aiutarci a tenere sotto controllo il peso. E’ l’irisina, che si trova in quantità elevate nel sangue dei topi e dell’uomo durante l’attività fisica. Aumentando artificialmente i livelli di questo ormone si ottengono effetti benefici simili a quelli della corsa o del nuoto: si bruciano più calorie.
Per quante diete facciamo, per quante ore passiamo sul tapis roulant della palestra, c’è un fattore che è innato e unico proprio come il Dna, e che determina quanta energia bruciamo. E’ il metabolismo, cioè la spesa energetica di base del nostro organismo. Quando è lento si fatica a bruciare calorie, mentre chi ha la fortuna di avere un metabolismo sprint (avete presente quelle modelle che dichiarano di “mangiare di tutto senza ingrassare”?) a parità di calorie ingerite brucia di più.
Il metabolismo è in genere più lento nelle donne e rallenta con il passare degli anni, ma esistono pur sempre alcuni espedienti per accelerarlo un po’. Fare attività fisica è senz’altro uno di questi: anche nelle ore successive allo sforzo il corpo continua a bruciare più calorie del normale. Invece sottoporsi a diete punitive per dimagrire tanto e in fretta ha in genere l’effetto di rallentare il metabolismo: il corpo trattiene tutte le energie che può per superare indenne la “carestia”.
Una ricerca appena pubblicata sull’edizione online della rivista Nature svela però l’esistenza di un potenziale alleato nell’ingrato compito di far bruciare al nostro corpo più energie. L’effetto positivo dell’attività fisica sui muscoli è mediato da una proteina chiamata PGC1-alfa. Lo studio di Nature, condotto da Bruce Spiegelman e colleghi del Dana Faber Cancer Institute, dimostra che l’espressione di questa proteina nei muscoli del topo stimola la produzione di irisina.
I ricercatori sostengono che proprio questa sostanza sarebbe responsabile della trasformazione del grasso bianco (cattivo) in grasso bruno (buono) che avviene in seguito all’esercizio fisico. Questa trasformazione aumenta il dispendio energetico (accelera il metabolismo) e ha effetti benefici sulla resistenza all’insulina.
Somministrando per brevi periodi a topi obesi l’irisina, migliora l’omeostasi del glucosio (cioè si stabilizzano i livelli degli zuccheri nel sangue) e si registra un lieve calo ponderale che fa supporre agli autori un possibile ruolo terapeutico dell’irisina nella lotta al sovrappeso e all’obesità.
marta.buonadonna